titolo: Casa della musica
progettista: Geza
luogo: Cervigano sul Friuli, Udine, Italia
Gli architetti Stefano Gri e Piero Zucchi del gruppo Geza, incaricati dal comune di Cervigano del Friuli, hanno avuto il compito di realizzare una Casa per
L’intervento si inserisce nell’edificio originario, e attraverso l’impieghi di
elementi contemporanei, va a sconvolgere radicalmente la morfologia originale.
Interessante
è l’intervento, il quale è andato a recuperare un Urban Void e, conferendogli
una nuova configurazione, è andanto a qualificare ed arricchire un sito in
stato di inutilizzo.
L’intervento ha come base l’idea di mantenere visibile la struttura originaria in mattoni; questo però non ha posto delle limitazioni nell’impiego di un linguaggio architettonico contemporaneo, per via della poca rilevanza storica del manufatto.
La muratura perimetrale in mattoni, nella quale nel prospetto principale sono state aperte 5 grandi cornici che permettono una elevata permeabilità visiva con l’esterno, ha la funzione di involucro e quella di sorreggere la copertura; i vari ambienti interni sono realizzati attraverso una sottostruttura interna in calcestruzzo armato, permettendo di realizzare una scatola nella scatola.
L’intervento ha come base l’idea di mantenere visibile la struttura originaria in mattoni; questo però non ha posto delle limitazioni nell’impiego di un linguaggio architettonico contemporaneo, per via della poca rilevanza storica del manufatto.
La muratura perimetrale in mattoni, nella quale nel prospetto principale sono state aperte 5 grandi cornici che permettono una elevata permeabilità visiva con l’esterno, ha la funzione di involucro e quella di sorreggere la copertura; i vari ambienti interni sono realizzati attraverso una sottostruttura interna in calcestruzzo armato, permettendo di realizzare una scatola nella scatola.
Il piano terra accoglie la
hall di ingresso, una caffetteria e una serie di sale chiuse che racchiudono le
sale prova; al primo livello lo spazio è condiviso da una sala conferenze e gli
spazi dedicati alla registrazione e alla regia.
GREEN LIGHT_ Ricerca sostenibile
titolo: CSET_Centro per le tecnologie energetiche sostnibili
progettista: Mario Cucinella Architects
luogo: Ningbo, Cina
Il Centro per le tecnologie energetiche sostenibili CSET (Centre for Sustainable Energy Technologies), realizzato da Mario Cucinella a Ningbo, in Cina, inserito all’interno del campus della Nottingham University, contiene laboratori di ricerca per lo studio di tecnologie sostenibili, come quelle applicate all’energia solare, all’energia fotovoltaica o all’energia eolica, ma è anche un centro per visitatori e aule per corsi di specializzazione.
luogo: Ningbo, Cina
Il Centro per le tecnologie energetiche sostenibili CSET (Centre for Sustainable Energy Technologies), realizzato da Mario Cucinella a Ningbo, in Cina, inserito all’interno del campus della Nottingham University, contiene laboratori di ricerca per lo studio di tecnologie sostenibili, come quelle applicate all’energia solare, all’energia fotovoltaica o all’energia eolica, ma è anche un centro per visitatori e aule per corsi di specializzazione.
La
particolarità dell’edificio sta nel fatto che esso stesso è modello di
sostenibilità, in quanto, attraverso le
tecnologie impiegate, l’edificio risulta
essere autosufficiente dal punto di vista energetico, inoltre immette nell’ambiente delle quantità
minime di CO2.
La maggior parte dell’edificio si sviluppa in un livello interrato, che riceve illuminazione naturale da dei lucernari aperti nel soffitto. La restante parte dell’edificio si sviluppa in una torre, le cui quattro facce sono differenti le une dalle altre ed hanno una conformazione dinamica in risposta alle diverse esigenze legate all’orientamento, riprendendo il design delle lampade cinesi; caratterizzato da un camino che, sfruttando i movimenti dei flussi d’aria sia nella stagione estiva che in quella invernale, garantisce un benessere termo-igronometriche ottimale.
La maggior parte dell’edificio si sviluppa in un livello interrato, che riceve illuminazione naturale da dei lucernari aperti nel soffitto. La restante parte dell’edificio si sviluppa in una torre, le cui quattro facce sono differenti le une dalle altre ed hanno una conformazione dinamica in risposta alle diverse esigenze legate all’orientamento, riprendendo il design delle lampade cinesi; caratterizzato da un camino che, sfruttando i movimenti dei flussi d’aria sia nella stagione estiva che in quella invernale, garantisce un benessere termo-igronometriche ottimale.
PROGRAMMA
1. Factory of
arts
L’urban void 4, l’area
semi-abbandonata su via Venezuela a ridosso di Villa Glori, si trova nelle
immediate vicinanze del Liceo Lucrezio Caro, che, oltre ad avere gli indirizzi consueti classico e
linguistico, ha anche un indirizzo “arti e spettacolo”.
La mia idea propone di
realizzare un polo artistico, dove i studenti del liceo ma non solo, possano avvicinarsi al mondo del cinema, del
teatro e della musica in maniera più diretta di un “insegnamento frontale” che
può essere svolto durante le ore di scuola. Dove le passioni di molti ragazzi
possano essere molto più che dei sogni.
L’idea sta quindi nel creare
un piccolo complesso dove adolescenti, ma anche ragazzi più avanti negli anni,
possano incontrarsi, passare del tempo, studiare ma anche scrivere musica,
recitare o scoprire il mondo del cinema e della cinematografia.
Un’ area nella quale siano
presenti sale prove e sale incisione per i gruppi musicali, laboratori per la realizzazione di
costumi e scenografie per il teatro, una
cineteca ma anche laboratori per il
montaggio di cortometraggi; con la presenza di un piccolo teatro dove bands e
compagnie teatrali possano esibirsi, o che possa essere impiegato come cinema.
LIVING- Il cinema, il teatro e la musica sono le
passioni più diffuse tra i giovani: quindi, creando una struttura che sia
dedicata alla scoperta ed alla realizzazione delle “arti sceniche”, penso che
sia fondamentale progettare delle aree dove incontrarsi e scambiare idee ed
interessi. Ecco perché il complesso è dotato di caffetteria, connessione internet
e spazi dove i ragazzi possano studiare, “creare arte” o semplicemente
trascorre del tempo libero.
CREATING-
Attraverso laboratori, sale di montaggio e sala registrazioni, i giovani
avrebbero la possibilità di creare la propria opera, la possibilità di
diventare direttamente gli autori delle proprie opere, seguire il processo
realizzativo dalla nascita alla messa in scena”.
Interessante sarebbe creare
dei gruppi dove giovani attori e musicisti possano creare delle proprie opere
fondendo le diverse passioni.
EXCHANGE- La
presenza all’interno della struttura di punti per il ristoro, una libreria
tematica con la possibilità di creare un mercato di dvd e di cd dell’usato in
modo di avere dei prezzi più accessibili per i ragazzi, la messa in scena di
opere, concerti e proiezioni di film con la possibilità di organizzare dei
workshop, permetterebbe una buona base economica per la gestione della
struttura.
REBUILDING
NATURE- La posizione dell’urban void a ridosso del parco di
Villa Glori e nelle immediate vicinanze del Villaggio Olimpico, trova nel verde
uno dei punti di forza dell’area. Oltre ad avere aree esterne per spettacoli
all’aperto, ha anche zone adibite al relax, allo studio e per incentivare
l’interazione tra i giovani.
INFRASTRACTURING- La stretta
vicinanza con l’Audiorium favorirebbe l’avvicinamento dei giovani ai grandi
scenari della musica, del teatro e del cinema; dando una “spinta dal basso”
alle arti sceniche.
Realizzando una rete
ciclo-pedonale che congiungerebbe i percorsi del parco di Villa Glori con i percorsi lungo il Tevere e provvedendo
ad un miglioramento del sistema di autobus, si garantirebbe un rapido e facile
accesso ai giovani dei quartieri vicini.
2. iGeneration
Web Center
Web Center
Internet e i social network
oggi giorno stanno diventando i principali protagonisti della vita della
maggior parte degli adolescenti e dei ragazzi. Il web, l’informatica più in generale, è entrato prepotentemente all’interno della
vita di tutti noi; seduti da un semplice
pc o collegati attraverso un tablet o un telefonino, è possibile comunicare con
l’altra parte del mondo, lavorare oppure semplicemente ordinare la cena.
La mia idea propone di
creare all’interno dell’Urban Void 4 un complesso che possa attirare giovani, e
non solo, al mondo dell’informatica, permettendo di scoprire le innumerevoli
potenzialità che può offrirci questo mondo.
L’idea consiste quindi nel
creare un polo informatico dove i giovani, ma non solo, possano studiare,
lavorare e passare del tempo stando collegati con il mondo.
Un’ area nella quale sia
presente una rete Wi-Fi, con degl’ internet-point, con laboratori che
attraverso corsi possano insegnare l’utilizzo dei diversi software e dei
diversi linguaggi di programmazione, con la possibilità di avere spazi
destinati al creare. Affiancare quindi all’informatica anche il mondo più ampio
della tecnologia.
LIVING- Il web
ha portato una rivoluzione epocale, stravolgendo ogni settore della vita
dell’uomo, dalle relazioni interpersonali, al lavoro, fino a condizionare il
modo di vivere di ogni cittadino; la
struttura nasce con l’idea di poter dare la possibilità ai giovani di
scoprire questo universo, ma anche la semplice possibilità di avere uno spazio
dove avere una “connessione” con il mondo. Ecco perché il complesso è dotato di
un punto ristoro, connessione internet e spazi dove i ragazzi possano studiare,
imparare o semplicemente trascorrere del tempo libero.
CREATING-
Attraverso laboratori e seminari, i giovani avrebbero la possibilità di
imparare come conoscere il mondo dell’informatica, ma anche la possibilità di
creare, sperimentare e diventare autori di nuovi app o software.
EXCHANGE- La
presenza all’interno della struttura di punti per il ristoro, centri per
l’assistenza per i computer ma anche di negozi per la vendita di componenti per
i pc e corsi specializzati, garantirebbero alla struttura una buona fonte
economica.
REBUILDING
NATURE- Il verde è uno delle principali protagonisti dell’area,
grazie alla presenza del parco di Villa Glori. Si possono creare delle aree
esterne destinati allo studio, al lavoro o al semplice spazio per trascorrere
del tempo libero con una finestra aperta sul mondo.
INFRASTRACTURING- La
realizzazione di una rete ciclo-pedonale garantirebbe ai molti giovani del
Villaggio Olimpico e dei quartieri vicini di poter raggiungere
autonomamente il polo informatico.
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